LA TRADIZIONE VINICOLA
IL vino Marsala è uno dei simboli della cultura enologica Siciliana. È nato da un semplice esperimento di un lungimirante commerciante inglese di nome Woodhouse. Verso il 1770, l’inglese Woodhouse si recò a Palermo e a Marsala per incrementare l’esportazione dalla Sicilia verso l’Inghilterra di cenere, di soda, di mandorle, di nocciole, ecc… Ebbe l’occasione di assaporare il vino prodotto a Marsala prodotto da scarsi vigneti della zona e che era molto simile ai vini portoghesi e spagnoli dell’epoca (Madera e Xeres). Intuì le potenzialità di questo vino e decise di investire i suoi capitali nell’intento di sostituire il Madera molto diffuso in Inghilterra. Fu così che per opera di questo imprenditore si iniziò a marsala una vera e propria rivoluzione agricola. Il marsala ebbe il suo riconoscimento ufficiale dopo le prime spedizioni iniziate in Inghilterra nel 1773. fu dopo la battaglia di Abukir, infatti, nel 1778, che l’ammiraglio Nelson ordinò al Woodhouse una fornitura di circa 840 ettolitri di Marsala per le sue navi da guerra. Tale commessa fu rinnovata per gli anni successivi e lo stesso Nelson affermò:
“Il vino è così buono che è degno della mensa di qualsiasi gentiluomo e sarà una vera manna per i nostri marinai”
Il Woodhouse non fu il solo inglese a stabilirsi in Sicilia, ad egli seguirono Beniamino Ingham con i nipoti, Withaker, Payne, Hppps, Mattia Clarkson. Fu Vincenzo Florio a fondare, nel 1833, la prima cantina italiana del marsala fino ad allora appannaggio solo degli inglesi. Oggi la Sicilia , la provincia di Trapani e Marsala non sono note solo per “il vino degli Inglesi” ma molti altri.
Accanto alle cultivar tradizionali autoctone come il Perricone, il nero d’avola, il grillo, il Catarratto, l’inzolia e il zibibbo, sono entrate a far parte delle cultivar allevate con successo varietà “internazionali” come chardonnay, cabernet, merlot, sauvignon che hanno trovato un Terroir sorprendentemente adatto a loro.
Per meglio inquadrare l’’importanza dei vini Siciliani, di seguito alcuni numeri relativi alla produzione vinicola siciliana:
- Trapani è la provincia più vitata d’Italia: 9% del totale italiano;
- La Sicilia è la regione con il maggior numero di ettari vitati per produrre vino biologico;
- La Sicilia è la più grande regione italiana per superficie vitata: 118,926 ettari, uguale al 17,5% di quella totale italiana;
- Le principali varietà prodotte sono: Catarratto (33,21%), Nero d’Avola (15,82%), Trebbiano Toscano (7,16%);
- Produzione annuale media di uva: 9 milioni di quintali; 6,8 milioni di ettolitri di vino;
- Aziende produttrici presenti nel territorio: circa 500;
- Numero di produzioni DOC in Sicilia: 23 (Marsala; Moscato e Passito di Pantelleria; Alcamo; Moscato di Siracusa; Malvasia delle Lipari; Moscato di Noto; Faro; Contessa Entellina; Eloro; Menfi; Sambuca di Sicilia; Contea di Sclafani; Santa Margherita Belice; Delia Nivolelli; Sciacca; Monreale; Riesi; Mamertino di Milazzo; Erice; Vittoria; Cerasuolo di Vittoria; Etna; Sciacca, Salaparuta);
- Strade del vino: 12;
- Wine city: Marsala
La Sicilia è chiaramente una delle più belle Wine Walley del mondo
Di seguito una selezione di vitigni siciliani:
Vitigni Siciliani:
- Gaglioppo
- Ansonica Bianca
- Catarratto Bianco
- Nerello Mascalese
- Catarratto Bianco Lucido
- Corinto Nero
- Damaschino
- Malvasia delle Lipari
- Ansonica e Malvasia Bianca
- Carricante
- Fiano
- Calabrese o Nero d’Avola
- Ansonica e Catarratto e Grecanico
- Frappato
- Grillo
Ed una selezioni di siti di noti produttori:
